Bersani, Franceschini, Marino: chi sarà il nuovo Segretario?

settembre 6, 2009


franceschini
marino
Chiunque sia il Segretario, speriamo che vinca il Partito Democratico.

Così le assemblee dei circoli per le primarie

settembre 5, 2009

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Riunione circolo Gries il 9 settembre

settembre 5, 2009

A iscritte, iscritti e simpatizzanti del
Partito Democratico – Circolo Gries-San Quirino, Bolzano

Care amiche, cari amici,
la riunione del circolo Gries-San Quirino è convocata per il giorno
mercoledì 9 settembre 2009, presso la sala B di Casa Altmann in piazza Gries, alle ore 18.30

Ordine del giorno:
– ronde;
– prossimi appuntamenti verso le primarie;
– varie ed eventuali.

Il coordinatore del circolo Gries-San Quirino
Giulio Righele

Nuovi coordinatori dei circoli PD

giugno 13, 2009

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Elezioni europee

Maggio 31, 2009

santino

9 giugno rinnovo circolo territoriale di Gries-S.Quirino

Maggio 29, 2009

Dopo le dimissioni di Giovanni Frezzato, i componenti del direttivo del circolo di Gries-S.Quirino dovranno scegliere il nuovo coordinatore.
L’ elezione si svolgerà il giorno 9 giugno alle ore 17 presso la casa Altmann, sede della Circoscrizione di Gries in via Fago.
L’ auspicio è che ciò dia nuova vitalità al circolo, che avrebbe bisogno di una sede, e ai democratici del quartiere.

Elezione nuovo Segretario PD

aprile 1, 2009

Ecco il regolamento per l’ elezione del nuovo Segretario provinciale del Partito Democratico
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I reattori nucleari di 3. generazione (tra cui l’ EPR, quello del patto Italo-Francese) e roadmap per i reattori nucleari

febbraio 26, 2009

Prototipi in costruzione

Alcuni disegni prototipici della III generazione di reattori includono l’EPR, basati sulla classe PWR, ed il Reattore nucleare avanzato ad acqua bollente o ABWR, basato sul BWR.
Alcuni progetti industriali più avanzati che spesso incorporano alcuni elementi molto innovativi, ma sono meno rivoluzionari rispetto ai prototipi di reattori nucleari di IV generazione, e che conservano elementi di tipo “evolutivo” vengono denominati generation III+ reactors. Un prototipo di questi è il reattore economico semplificato ad acqua bollente (Economic Simplified Boiling Water Reactor, sigla ESBWR), che si basa sui principi dei modelli BWR.

Svantaggio nei costi di costruzione

L’adozione di numerose misure di sicurezza porta ad un incremento nei costi di costruzione dei reattori III-Generazione, che hanno mantenuto stili costruttivi classici, al contrario dei reattori che invece sono passati alla prefabbricazione di molti componenti.
Ad esempio il costo di costruzione del reattore EPR – Franco-Tedesco (di progettazione classica), in costruzione a Olkiluoto in Finlandia, è di tre miliardi e duecento milioni di euro, mentre il costo di un reattore di III generazione Nippo-Americano Westinghouse-Toshiba AP-1000, progettato con ampio uso di prefabbricazioni, ha un costo del MW installato pari alla metà di quello del reattore EPR, per un costo d’impianto di un miliardo e quattrocento milioni di euro.

Maggiore rendimento nell’utilizzo del combustibile

In generale la III-Generazione, comportando investimenti più elevati, fonda la sua competitività economica più sulla capacità di bruciare maggiori quantità di combustibile producendo meno scorie -ricavando dunque più energia dal singolo kg di uranio inserito- che dal contenimento dei costi di costruzione.
Il Reattore EPR infatti, a fronte di un costo capitale molto più elevato (più del doppio), garantisce però in fase operativa il doppio dei MW per ogni tonnellata di uranio inserito (il burn-up passa infatti da una media nei reattori odierni di 35.000 MWd/t a un livello pari a 70.000 MWd/t) riducendo al contempo di quasi il venti per cento la quantità di scorie emessa. Questo aumento del burn-up, cioè del livello di esaustione del combustibile, porta però ad una maggiore radioattività delle scorie. Per la multinazionale Areva, che attualmente (2009) ha in costruzione alcuni reattori francesi, l’ aumento della radioattività è del 15%, mentre per Greenpeace è del 100% come minimo.

I pro ed i contro
A differenza dei reattori di 2ª generazione (la stragrande maggioranza di quelli attualmente in funzione) e 3ª generazione (attualmente proposti sul mercato e realizzati o ordinati nelle tre tipologie EPR, ABWR e AP-1000), quelli di 4ª generazione dovrebbero introdurre marcate differenze soprattutto nei materiali impiegati, pur continuando ad usare come “combustibile” principalmente uranio e plutonio.
Gli obiettivi primari del “Forum 4ª gen” sono quelli di migliorare la sicurezza nucleare, ridurre la produzione di scorie nucleari, sottrarsi alla proliferazione nucleare (uso militare), minimizzare gli sprechi e l’utilizzo di risorse naturali, e di diminuire i costi di costruzione e di esercizio di tali impianti. Secondo i promotori, questi sistemi offrirebbero significativi vantaggi di redditività economica, riduzione delle scorie nucleari prodotte, eliminazione del plutonio impiegabile in armi nucleari e protezione fisica sia passiva che attiva dell’impianto. Naturalmente l’effettivo raggiungimento di tali obiettivi dovrà essere verificato sul campo.
Tuttavia i sistemi nucleari innovativi allo studio per l’utilizzo nella IV generazione richiedono nuovi strumenti per la valutazione del loro impatto economico, dal momento che le loro caratteristiche divergono significativamente da quelli presenti negli impianti di II generazione e di III generazione. I modelli econometrici attuali non sono fatti per valutare i costi di tecnologie nucleari alternative o dei loro sistemi integrati ma piuttosto per confrontare i costi dell’energia nucleare con quella dei combustibili fossili.
Inoltre, il GIF ritiene che questi prototipi non saranno disponibili per l’impiego commerciale prima dell’anno 2030.
(da Wikipedia)

Franceschini nuovo Segretario

febbraio 21, 2009

Con 1047 voti, Dario Franceschini è stato eletto nuovo segretario del Partito Democratico. Arturo Parisi, l’altro candidato alla segreteria del Partito, ha ottenuto 92 voti.

Nel suo breve discorso dopo la proclamazione da parte di Anna Finocchiaro si è detto contento per il cambio di clima tra l’inizio e la fine della giornata: “Adesso possiamo guardare al futuro”. Poi ha citato le parole di un giornale clandestino degli allora partigiani Arrigo Boldrini e Benigno Zaccagnini nel quale in romagnolo c’era scritto “se è notte si farà giorno. Oggi abbiamo dimostrato che stiamo lavorando per un giorno nuovo. Ho puntato i piedi per farla oggi l’Assemblea proprio perchè ho visto quello che hanno scritto in questi giorni i giornali, non potevamo fare altri sette giorni cosi’. E’ stato un bene rimettersi a questa assemblea costituente che ha tanta voglia di costruire. Aveva ragione Walter Veltroni. E’ tornato l’ottimismo e questa è la prova che l’unico ad aver capito che cosa bisogna fare è stato Veltroni. Serviva una scossa, un segnale di cambiamento e ringraziamo Veltroni per la sua scelta che è stata un atto d’amore verso il partito che ha fondato. Già so cosa diranno i giornali. Il mio è stato un discorso troppo di sinistra, troppo moderato, ma non mi interessa. Ho detto cose democratiche”. E indicato quattro valori sui quali costruirà la sua azione: la Costituzione, la Resistenza, la laicità dello Stato, l’unità sindacale: sono i valori indicati dal neo eletto segretario del Pd Dario Franceschini nel breve discorso pronunciato subito dopo la proclamazione della sua elezione.

I primi commenti sono quelli dell’ex segretario, Walter Veltroni: “La prima persona alla quale parlai delle mie dimissioni è stato Dario Franceschini. Gli dissi in quell’occasione che avrei voluto fosse lui a guidare il Partito democratico verso le elezioni e il congresso. Come ho detto nel mio discorso di saluto, Dario è un uomo politico leale, forte e che crede in quel progetto del partito democratico come un soggetto nuovo che sia perno del riformismo italiano. Questa era l’ispirazione del Pd nell’atto di nascita del partito al lingotto, nelle primarie e anche nella campagna elettorale.
Le parole di Dario di oggi sono per me la conferma di questo giudizio. Dario è la persona giusta per guidare il partito verso le nuove sfide che penso potranno vedere per il Pd quei successi che merita. A lui voglio dare un abbraccio e rivolgere il più caloroso e affettuoso augurio di buon lavoro”.

Franceschini ha lasciato l’Assemblea sulle note della Canzone popolare di Ivano Fossati e domani ha già il primo appuntamento in agenda. Come annunciato dal palco dell’Assemblea domani sarà a Ferrara, la sua città.
Alle 16, presso il Castello Estense (corso Martiri della Libertà), Franceschini giurerà sulla Costituzione.

Il PD non è a termine

febbraio 19, 2009

18 Febbraio 2009

di Rosy Bindi

Avevo chiesto a Walter di ritirare le sue dimissioni, ma apprezzo le parole con cui le ha confermate. Parole sincere e generose, di lealtà e fiducia nel Pd. Un progetto che deve continuare a vivere. Anch’io sono convinta che non si possa e non si debba tornare indietro. Le sconfitte e le difficoltà di questi mesi non dimostrano affatto, come sostengono i nostri avversari, che il Partito democratico è un progetto impossibile, un sogno velleitario, una prospettiva sbagliata. Non possiamo giudicare la sua bontà sul breve tratto di strada percorso fino ad oggi.

Il Pd è ancora troppo giovane e io non sono disponibile a decretarne una fine prematura. Le ragioni della nostra scommessa restano intatte. Anzi, sono semmai rafforzate dalla crisi mondiale e dalla capacità espansiva del berlusconismo che è giunto a maturazione e ora tiene insieme i tanti volti delle destra italiana. Con ragione Veltroni sostiene che il Pd è nato tardi, che avrebbe dovuto prendere il largo subito dopo la vittoria di Prodi nel ’96, accelerando il passaggio dell’Ulivo da coalizione elettorale a nuovo soggetto politico. Peccato però che la sua candidatura alle primarie del 2007 si sia collocata sotto il segno della discontinuità anziché del compimento, e che la vocazione maggioritaria sia stata presentata in contrapposizione all’Ulivo. E vi è stata anche una pretesa di unanimità preventiva che ha mascherato le divergenze di impostazione e di prospettiva dei suoi grandi elettori.

E’ stato l’unanimismo di facciata che ha di fatto compromesso la costruzione di una vera unità politica. Si è chiuso repentinamente il cantiere democratico e nel Pd si è riprodotta la competizione tra gruppi e fazioni che scandiva la vita interna dei due partiti fondatori. La pluralità delle idee è una ricchezza e non può essere vissuta come dissenso. Il problema è rappresentato dal fatto che non si è mai aperto un dibattito franco, aperto, legittimo, salutare, e le idee diverse sono diventate strumento di erosione della leadership e sono state vissute come lesa maestà! E’ invece possibile realizzare una vera unità solo a partire da una sintesi condivisa delle diverse posizioni. E’ un esercizio di responsabilità più paziente e forse più faticoso, ma è il solo che può determinare quel nuovo modo di fare politica che è anche una delle missioni storiche del Pd.

Ora che il segretario si è dimesso sarebbe davvero grave riprodurre gli stessi errori e aprire una nuova competizione senza avere prima maturato il necessario confronto programmatico. Comprendo lo smarrimento di tanti militanti ed elettori. La tentazione di uscire dall’angolo con una sorta di ultimo redde rationem, con una nuova accelerazione che faccia piazza pulita dell’attuale classe dirigente. Credo che questa tentazione vada respinta e che occorra per una volta riprendere con serietà e determinazione, nel rispetto delle procedure previste dallo Statuto, il percorso paziente e impegnativo di costruzione del Pd. Non si tratta di temporeggiare. Al contrario, di determinare con la necessaria razionalità la rotta dei prossimi mesi.

La convocazione sabato prossimo dell’Assemblea costituente è già un’indicazione importante, la parola torna nella sede ad oggi più rappresentativa della pluralità del nostro partito. Lì decideremo se aprire subito la fase congressuale e avviare una nuova conta interna o se eleggere un segretario di transizione che guidi il partito nei pochi mesi che ci separano dalle amministrative e dalle europee, fissando una data ravvicinata per il congresso. Per quanto mi riguarda penso che questa sia la soluzione migliore, avendo presente la realtà dei fatti. Nel partito è ancora in corso il tesseramento, vanno preparate le candidature, definiti i programmi elettorali per comuni e province, avanzata una proposta per le europee.

C’è davvero molto da fare se non vogliamo consegnare il governo di alcune grandi città e di altre amministrazioni alla destra. Eleggere all’assemblea costituente un segretario ponte risponde da un lato all’esigenza di avere un centro di responsabilità politica chiara e dall’altro di definire il percorso certo di un congresso vero, capace di mobilitare una larga partecipazione popolare nel confronto sul profilo programmatico del partito e del nuovo segretario. Le primarie sono una nostra carta d’identità, non possiamo sciuparla un’altra volta.